mercoledì 23 novembre 2011

Racconto - SHORT 07 - Sognata una notte d'estate




L’ho sognata una notte d’estate, che non avevo ancora vent’anni.
Una di quelle notti calde che i grilli si raccontano storie facendoti compagnia.
Ero piombato in uno di quegli istanti dilatati, cangianti, sconosciuti, contaminati dalle proprie esperienze.
Sogno.

Non so come ero arrivato a lei.
Aveva capelli lunghi, morbidi, di qualsiasi colore.
Gli occhi proiettavano una radiazione cosmica di fondo.
Era vestita. Non era vestita.
Non l’ho spogliata.
La baciavo con gli occhi bassi, per non offenderla, aperti per non perdermi.
Quella notte ci siamo saldati in un abbraccio che nessuna fiamma poteva sciogliere.
Abbiamo fatto l’amore… no, abbiamo scritto una poesia e l’abbiamo cantata alle comete che passavano di là.

I sogni ti fanno sbirciare le persone che incontri ma tanto più riesci a sfiorarle, maggiore è la profondità del ricordo.
E al risveglio senti che hai lasciato un pezzo, di là.
Tanto che saresti disposto a tutto pur di tornarci.
Ma non esistono navigatori in grado di farti ritrovare quel sentiero.

Per mesi ho percorso le vie della città: forse l’avevo intravista per caso e messa nel mio cuore.
Non l’ho più trovata.
Da allora l’ho cercata in ogni donna, in ogni sguardo, frugando in ogni lacrima o sorriso, dietro rossetti sgargianti, ciprie e pizzi decorati.
L’ho cercata in ogni tragedia, in ogni commedia.
L’ho cercata nei momenti di vittoria e in quelli di disfatta.
Non l’ho più trovata.
Nemmeno su youporn.


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Marco Frosali

N.B.: Vietata ogni riproduzione anche parziale senza la citazione del nome dell’autore.

mercoledì 16 novembre 2011

Racconto - SHORT 06 - Buonanotte vecchio soldato






Buonanotte vecchio soldato.
Che ha visto spegnersi le stelle della speranza.
Buonanotte.
Che alla guerra non ha potuto dire no.
Ma lo dicesti a tuo nipote, quando ti chiese se avevi mai ucciso.
Quel no tentava di cancellare il ricordo di uomini, conosciuti solo dal di dentro.
Perché in quei momenti è una questione di sopravvivenza, di attimi: si salva il primo che preme il grilletto. Non serve coraggio per questo, basta la paura.

Quante volte ti sei chiesto, guardando oltre la cortina della polvere da sparo, perché eri lì?
Ascoltavi i tuoi passi stanchi, battere  terra e sangue bruciato.
Le suole nascondevano l’incertezza nei tuoi piedi.
Ad ogni passo avanti cresceva la voglia di tornare indietro.

Quale ideale ti hanno chiesto di seguire?
Il tuo?
Allora dov’è tua moglie da carezzare, la terra da coltrare, gli animali da nutrire?
Dov’è il tavolaccio degli arnesi sporchi, da oliare per il prossimo inverno?
Dov’è finito il tavolino del bar per sfidare gli amici a carte?
Dove li hanno cacciati i tuoi ideali? dietro quale falso nemico?

Buonanotte vecchio soldato, dormi il sonno eterno della pace che hai tanto anelato.
Una pace che dopo averla scritta sulla carta, la guerra l’hanno lasciata lì, dentro di te.
Da allora.
Buonanotte, per l’ultima volta rigido e sugli attenti, al cospetto di Dio, riposi nel ligneo giaciglio, insieme a una bandiera, una sigaretta e una medaglia.
Buonanotte vecchio soldato, là dove stai marciando ritroverai il tuo nemico.
Allora, davvero, la tua sfida con lui sarà soltanto a carte.

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Marco Frosali

N.B. Vietata ogni riproduzione anche parziale senza la citazione del nome dell’autore.