lunedì 3 ottobre 2011

Ricordo di Sergio Bonelli

Qualche anno fa gli appassionati di Zagor come me, stavano ancora facendo di tutto per convincere la redazione a mettere in stampa lo “Zagorone”, quell’albone di oltre 200 pagine di cui si fregiavano altre serie (come Tex, Dylan Dog, ecc…) e che l’editore milanese ha dato alle stampe proprio lo scorso maggio, per festeggiare al meglio i 50 anni dello Spirito con la Scure.

Decisi di scrivere una lettera e mandarla per posta cartacea; avevo sentito dire che Sergio Bonelli le preferiva alle e-mail.

I primi di agosto di quell’anno argomentai tutte quelle motivazioni che, secondo il mio modesto parere, giustificavano la pubblicazione auspicata.

Una sola lettera, però, mi sembrava un po’ poco: si sarebbe potuta perdere, o dimenticare nel marasma di corrispondenza che riceve una casa editrice.
Pensai allora di scriverene una al giorno per tutto il mese di Agosto.

In ogni missiva inserivo una motivazione. Mi sforzai di alternare quelle romantiche a quelle tecniche cercando di non scadere nel ridicolo
Intorno al 10 del mese cominciò a diffondersi la notizia che la collana dedicata a Mister No avrebbe chiuso e che Bonelli stava scrivendo la storia finale.
Così, quotidianamente, si affiancò anche una richiesta per prolungare la vita in edicola del pilota amazzonico.


La mitica sede della Bonelli Editore.


Verso ottobre mi arriva una busta targata Bonelli.
Ne ho collezionate alcune nel corso degli anni (Bonelli rispondeva davvero a tutti!), ma era sempre una festa riceverne. Dopo averla rigirata un po’ per le mani, iniziò il rito dell’apertura.

Sul fondo spiccava la firma di  Sergio Bonelli che mi ringraziava dell’impegno con cui sostenevo le cause di Zagor e Mister No e che aveva apprezzato “tutte le e-mail che avevo inviato”.
Era accaduto qualcosa... non erano mail...
Ero stato uno sciocco! Nella mia testa vedevo Bonelli che quotidianamente apriva la cassetta delle lettere e portava manciate di carta sulla scrivania. Non avevo nemmeno immaginato che per forza di cose ci doveva essere qualche filtro per separare la pubblicità e le fatture dalla corrispondenza con i lettori.
Si era trattato di un semplice disguido ma ero dispiaciuto che non avesse saputo quanto mi ero voluto impegnare nel disertare la tecnologia.

Qualche giorno dopo mi giunse una nuova busta con l’intestazione della casa editrice: questa davvero inaspettata.

Conteneva delle scuse.
Sergio Bonelli credeva che le mie missive fossero mail, stampate e raccolte insieme.
Probabilmente erano state consegnate tutte insieme dopo le ferie e scambiate per posta elettronica stampata da un PC… come era ovvio pensare!
Invece, in seguito, aveva trovato tutta la mia corrispondenza con relative buste: mi ringraziò per la perseveranza e si scusò per aver frainteso.

Figuriamoci se ce ne era bisogno.

Ecco com’era Bonelli, un signore.

1 commento:

Baltorr ha detto...

Bel ricordo, Marco...
Credo che ogni zagoriano ne abbia almeno uno del genere da raccontare...
So long, Sergio!