sabato 17 settembre 2011

DYLAN DOG

Il 26 settembre 2011, Dylan compie 25 anni.
Voglio prima di tutto salutare e ringraziare Tiziano Sclavi, che ha donato all'umanità un'esperienza narrativa come poche altre.
Ad agosto il n° 300 a colori, festeggia l'importante traguardo.
A realizzarlo due veterani: Pasquale Ruju (il 2° sceneggiatore dylaniano per materiale pubblicato) e Angelo Stano.

Cover del n° 300 - © delle immagini: Sergio Bonelli Editore














A me questo episodio è piaciuto.
Oltre agli azzeccatissimi colori dello studio Rudoni e ad uno Stano che continua a evolvere il suo segno in maniera incredibile, ho trovato ottima l'idea di recuperare la mitologia della serie, fissando alcuni punti che negli ultimi anni si erano un pò persi.
Insomma, Dylan è nato oltre 300 anni fa.
Un fatto che col passare del tempo poteva diventare ingombrante e che dopo la storia del ventennale (241/242), poteva essere accantonato.

Il piccolo Dylan nel 1686


Adesso la trama è lì, pronta per essere ampliata. Ho trovato Ruju a Narni (in occasione di Narniafumetto) e mi ha confessato di preferire che non si sappia troppo del passato di un protagonista dei fumetti.
Credo di comprendere questo pensiero (anche se adoro le storie retrospettive); in fin dei conti narrare tutto il passato, rischia di banalizzare un eroe o precludergli degli sviluppi.
Ho letto qua e là dell'inutilità di riproporre il sosia di carta di Angelo Stano "Crandall Reed": che nel n° 25 sembra essere il creatore della trama vissuta dai protagonisti in quell'episodio.

Crandall Reed, sosia di Angelo Stano e creato nel n° 25 da Tiziano Sclavi


Io trovo che oltre ad essere un omaggio alla pietra miliare "Morgana", sia una nota metafisica (tralasciamo la grouchata di chiederci quale sia l'altra metà, và!) in un momento in cui sempre più autori mischiano il mondo di carta con quello reale (Ortolani in Ratman, Bartoli/Recchioni in John Doe e, in passato, Berardi/Milazzo su Ken Parker o Grant Morrison su Animal Man). Ricordo anche quel tocco surreale della Barbato nel n° 228 (Oltre quella porta).

Ecco dove trovare notizie del Nostro in giro per la rete: Sergio Bonelli Editore , Il sito degli instancabili realizzatori della fanzine "Dylandogofili" , il mitico "cravenroad7" (sito e forum) e Portale "mydylandog".
Grazie a tutti coloro che si impegnano a fornirci le news dal mondo "dylaniato"!

3 commenti:

Baltorr ha detto...

Ricordo ancora quel settembre del 1986... Le edicole di Milano erano letteralmente tappezzate dalle locandine pubblicitarie di quel nuovo fumetto... Per me, appassionato - tra le altre cose - di horror, l'attesa e le aspettative erano tante... E (almento per i primi 200 numeri, a mio parere) non sono state tradite!
Poi, confesso di aver abbandonato il personaggio e di averlo recuperato solo occasionalmente... Non ho ancora acquistato il n. 300, ma ora penso che lo farò...

Marco Frosali ha detto...

Posso dirti che Dylan è cambiato, così come è accaduto a Zagor, Tex e Mister No. Tutti i personaggi che vivono a lungo la loro vicenda editoriale, assomigliano alle persone reali: Si cambia in base alle nostre esperienze. I personaggi passano attraverso quelle dei propri autori e ognuno mette la sua sensibilità nel raccontare. Mi sono reso conto, rileggendo i primi 120 numeri, di apprezzare meglio, oggi, certe storie di autori (differenti da Sclavi) di quel periodo che all'epoca non avevo apprezzato mentre adesso ho rivalutato.
Certo che raccontare paure, incubi e ossessioni non deve essere facile dopo 25 anni e così tante storie.

Baltorr ha detto...

No, Marco, non deve essere per nulla facile... Così come non deve essere facile entrare perfettamente in sintonia con un personaggio che non hai creato tu... Tanto di cappello agli autori che hanno sapuro rilevare questa pesante eredità fumettistica!