lunedì 26 settembre 2011

ADDIO SERGIO

SERGIO BONELLI
1932 - 2011



GRAZIE DI TUTTO


DEDICO A UNO DEI MITI DELLA MIA VITA UNA DELLE SUE CANZONI PREFERITE 

giovedì 22 settembre 2011

L'omino stecco

Ho trovato questo simpatico link in cui per un breve episodio siamo artefici del destino dell'omino stecco.
La trovo un'idea simpatica che mi piaceva fissare su queste pagine.
L'immagine sotto l'ho trovata su Google e rimanda a questo link




Cliccare nel link sopra l'immagine per accedere al giochino
Copiright degliaventi diritto

Si sciolgono i REM


Si sciolgono i REM? Pare di sì.

Ho il privilegio di essere cresciuto senza preconcetti.
Collegando ciò alla musica, mi sono trovato in età adulta ad accorgermi di aver seguito molti generi e correnti e di riuscire, in un’ipotetica “platinum”, a infilare davvero di tutto.

Questo mi permette di ripensare al passato e vedermi alla maggiore età, scoprire che adoravo i Queen senza sapere che erano loro. Potere ascoltare musicassette dei Manowar, Angra o Kiss e apprezzare qualcosa di tutti (mentre per i Pantera non ci sono state speranze).
E’ stato inutile cercare di capire quale magia riusciva a farmi emozionare indifferentemente dalla musica classica, quella leggera, pop o disco…
C’erano tutti. Gli U2, i Pooh, Baglioni, Rino Gaetano, De Andrè, i grandi pezzi degli anni ’60, The Boss, il Rock, uno spruzzo di Blues…
E poi c’era “losing my religion” che rivedevo spesso in videoclip, quando si potevano vedere solo su “Videomusic”. 
L’attesa di un particolare pezzo lo rendeva importante e restava impresso a lungo.

Questo pezzo riusciva a regalarmi quel sottile filo di angoscia e speranza ogni volta che l’ascoltavo.
Finito il video, riuscivo persino a sentirmi migliore e ad avere nuove prospettive.

Oggi mi sento un pò Brizzi, con il suo Jack Frusciante, perché per me i REM appartenevano a quel particolare immaginario in cui speri che tutto rimanga immutato. 
Mi ero perso lo scioglimento dei Pink Floyd (scoperti tardi); mi aveva appena sfiorato quello dei Duran Duran (all’epoca, nella mia compagnia, era considerato un gruppo per “fighette”); avevo apprezzato quello dei Queen in memoria del grande Freddy Mercuri…

Oggi aver letto dei REM mi ha davvero colpito. Chissà quali sono i motivi, se li potremo sapere o se alla fine m’importa davvero saperli.
Il problema è che adesso vado sul Tubo, “guardascolterò” Losing my religion con sottofondo mentale: “adesso non ci sono più”.

RIP REM e grazie.




sabato 17 settembre 2011

DYLAN DOG

Il 26 settembre 2011, Dylan compie 25 anni.
Voglio prima di tutto salutare e ringraziare Tiziano Sclavi, che ha donato all'umanità un'esperienza narrativa come poche altre.
Ad agosto il n° 300 a colori, festeggia l'importante traguardo.
A realizzarlo due veterani: Pasquale Ruju (il 2° sceneggiatore dylaniano per materiale pubblicato) e Angelo Stano.

Cover del n° 300 - © delle immagini: Sergio Bonelli Editore














A me questo episodio è piaciuto.
Oltre agli azzeccatissimi colori dello studio Rudoni e ad uno Stano che continua a evolvere il suo segno in maniera incredibile, ho trovato ottima l'idea di recuperare la mitologia della serie, fissando alcuni punti che negli ultimi anni si erano un pò persi.
Insomma, Dylan è nato oltre 300 anni fa.
Un fatto che col passare del tempo poteva diventare ingombrante e che dopo la storia del ventennale (241/242), poteva essere accantonato.

Il piccolo Dylan nel 1686


Adesso la trama è lì, pronta per essere ampliata. Ho trovato Ruju a Narni (in occasione di Narniafumetto) e mi ha confessato di preferire che non si sappia troppo del passato di un protagonista dei fumetti.
Credo di comprendere questo pensiero (anche se adoro le storie retrospettive); in fin dei conti narrare tutto il passato, rischia di banalizzare un eroe o precludergli degli sviluppi.
Ho letto qua e là dell'inutilità di riproporre il sosia di carta di Angelo Stano "Crandall Reed": che nel n° 25 sembra essere il creatore della trama vissuta dai protagonisti in quell'episodio.

Crandall Reed, sosia di Angelo Stano e creato nel n° 25 da Tiziano Sclavi


Io trovo che oltre ad essere un omaggio alla pietra miliare "Morgana", sia una nota metafisica (tralasciamo la grouchata di chiederci quale sia l'altra metà, và!) in un momento in cui sempre più autori mischiano il mondo di carta con quello reale (Ortolani in Ratman, Bartoli/Recchioni in John Doe e, in passato, Berardi/Milazzo su Ken Parker o Grant Morrison su Animal Man). Ricordo anche quel tocco surreale della Barbato nel n° 228 (Oltre quella porta).

Ecco dove trovare notizie del Nostro in giro per la rete: Sergio Bonelli Editore , Il sito degli instancabili realizzatori della fanzine "Dylandogofili" , il mitico "cravenroad7" (sito e forum) e Portale "mydylandog".
Grazie a tutti coloro che si impegnano a fornirci le news dal mondo "dylaniato"!